Nel mondo della sicurezza, tanto nei contesti aziendali quanto in quelli domestici e pubblici, circolano numerose credenze popolari che, spesso senza fondamento, orientano scelte, investimenti e abitudini. Dalle leggende metropolitane ai consigli del “cugino esperto”, la sicurezza è un terreno fertile per fake news e miti duri a morire. In questo articolo, vogliamo smontare alcune delle convinzioni più diffuse, offrendo una panoramica chiara e rigorosa, ma anche curiosa, per aiutare imprese e cittadini a distinguere la realtà dalla fantasia.
Mito 1: “Se ho una telecamera, sono al sicuro al 100%”
La convinzione che un semplice impianto di videosorveglianza annulli tutti i rischi è fra le più comuni, sia nelle aziende sia nelle case. Certo, le telecamere hanno una funzione deterrente, sono utili per ricostruire i fatti e, se integrate con sistemi di allarme, possono accelerare la risposta. Ma occorre ricordare che nessun sistema, da solo, è infallibile. I malintenzionati più smaliziati spesso sanno come eludere i percorsi, coprirsi il volto o sabotare i dispositivi non correttamente installati o mantenuti. La sicurezza efficace nasce sempre dalla complementarità: telecamere, presidio umano, illuminazione, procedure interne e manutenzione regolare.
Mito 2: “I ladri agiscono solo di notte”
È vero che molte intrusioni avvengono tra il tramonto e l’alba, ma le statistiche mostrano come i furti e gli atti vandalici si verifichino a qualsiasi ora. In particolare, le aziende e i negozi sono bersagliati anche durante il giorno, sfruttando attimi di distrazione o assenza del personale. Negli ambienti pubblici, borseggi e danni alle infrastrutture sono spesso più frequenti nelle fasce di maggiore affluenza, quando il caos aiuta i malintenzionati a confondersi. Affidarsi solo a un presidio notturno o a misure parziali lascia scoperti molti punti critici.
Mito 3: “Basta la porta blindata per essere inviolabili”
La porta blindata è certamente un valido presidio per abitazioni e uffici, ma nessun sistema è impenetrabile. I ladri professionisti studiano serrature, utilizzano strumenti sofisticati e spesso cercano vie secondarie: finestre, garage, accessi al piano interrato o terrazzi. La vera efficacia sta nell’integrazione: porte di sicurezza, infissi anti-intrusione, sistemi di allarme collegati a centri di vigilanza e abitudini corrette (non lasciare le chiavi nascoste all’esterno, evitare di esporre oggetti di valore in vista, etc.). Da non dimenticare, inoltre, la manutenzione dei dispositivi e l’aggiornamento delle serrature.
Mito 4: “La sicurezza si fa solo con uomini armati”
La presenza di guardie armate può essere necessaria in contesti ad alto rischio (banche, siti di valore strategico, VIP), ma nella maggior parte dei casi, competenza, formazione e prevenzione sono più efficaci della semplice deterrenza armata. La security moderna si basa su analisi del rischio, procedure codificate, addestramento antincendio, gestione delle emergenze mediche e conoscenza delle normative. Inoltre, la presenza di personale non armato e qualificato ad hoc può favorire un ambiente più aperto al dialogo, riducendo i fattori di stress e rischi di escalation.
Mito 5: “I sistemi di allarme scattano sempre per falsi motivi – sono inutili!”
I falsi allarmi sono certamente una criticità, soprattutto in condomini o negozi con sensori obsoleti o mal tarati. Tuttavia, i moderni sistemi di allarme con sensori multipli, analisi video intelligente e verifica da remoto hanno abbattuto drasticamente la percentuale di falsi interventi. L’errore più comune sta nella scarsa manutenzione: batterie scariche, sensori sporchi o non testati con regolarità. Affidarsi a professionisti per la progettazione e la gestione dei sistemi riduce i falsi positivi e incrementa l’efficacia.
Mito 6: “La sicurezza costa troppo – tanto da non potersela permettere”
Investire in sicurezza non è solo una voce di spesa, ma una strategia per prevenire danni molto maggiori: perdita di dati, ricavi, reputazione, contestazioni legali. Oggi esistono soluzioni modulari anche per PMI e privati, dalla sicurezza as-a-service ai sistemi in comodato d’uso, passando per canoni personalizzati. Inoltre, i costi possono essere ripartiti su più squadre o edifici, negoziando convenzioni e ottimizzando gli investimenti in base ai rischi reali, anziché su modelli standardizzati.
Mito 7: “Se succede qualcosa, è sempre colpa della security”
La sicurezza è un sistema condiviso, che chiama in causa anche management, personale operativo, utenti e clienti.
Procedure disattese, porte lasciate aperte, dispositivi non azionati sono spesso originati da comportamenti superficiali o da una comunicazione interna inefficace. Investire in formazione e coinvolgimento di tutto il personale, dai manager agli addetti, è il modo migliore per costruire una vera cultura della prevenzione.
Curiosità: casi reali che hanno smontato i falsi miti
Nel corso degli anni, molte aziende si sono affidate ciecamente a un singolo dispositivo, salvo poi essere vittime di intrusioni proprio nei punti che ritenevano più sicuri. Al contrario, i casi di successo derivano quasi sempre dalla coesistenza di personale preparato, tecnologie aggiornate e abitudini rigorose. Celebre il caso di una multinazionale logistica che, dopo ripetuti furti di rame, ha integrato ronde ispettive, videoanalisi sulle recinzioni e formazione periodica, azzerando le perdite in meno di sei mesi.
Le verità sorprendenti della sicurezza
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Nessuna soluzione è infallibile, la chiave è il monitoraggio continuo e l’adattamento.
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La vera deterrenza nasce dall’incertezza del rischio percepito dai malintenzionati: presidio, tecnologia e routine imprevedibili.
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Il coinvolgimento di tutti gli attori, dalla direzione ai dipendenti, abbatte i rischi più di qualsiasi barriera fisica.
Smontare certe leggende urbane significa aiutare aziende e cittadini a fare scelte più consapevoli e mirate, investendo in sicurezza non come obbligo, ma come valore strategico. Solo così si può costruire un ambiente davvero protetto e resiliente alle sfide di oggi e, soprattutto, di domani.