In questo contesto, il settore della vigilanza privata si trova in una posizione unica: da un lato rappresenta un ambito professionale tradizionalmente maschile che sta vivendo una trasformazione grazie alla crescente presenza femminile, dall'altro costituisce un presidio fondamentale per la sicurezza dei cittadini e, in particolare, per la protezione delle donne. G4 Vigilanza si inserisce in questo panorama con un impegno concreto verso la parità di genere, la valorizzazione del talento femminile e la protezione dei diritti di tutti, elementi che costituiscono pilastri fondamentali della propria cultura aziendale.
LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE IN ITALIA: UN FENOMENO STRUTTURALE
I dati più recenti pubblicati dall'Istat nel novembre 2025 confermano che la violenza contro le donne rappresenta un fenomeno strutturale e pervasivo nella società italiana. Il 31,9% delle donne italiane tra 16 e 75 anni – circa 6,4 milioni – ha subito almeno una forma di violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita. Questa cifra allarmante si articola in diverse forme di violenza: il 18,8% ha subito violenze fisiche, mentre il 23,4% ha subito violenze sessuali, con il 5,7% che ha vissuto stupri o tentati stupri.
Il contesto della coppia emerge come particolarmente critico. Il 12,6% delle donne che hanno o hanno avuto un partner ha subito violenza fisica o sessuale nell'ambito della relazione, percentuale che sale drammaticamente al 18,9% quando si considerano le violenze da parte di ex partner. A queste si aggiungono la violenza psicologica, che colpisce il 17,9% delle donne in coppia, e la violenza economica, che riguarda il 6,6%. I dati del 2024 sugli omicidi mostrano che sono state 116 le vittime di sesso femminile su un totale di 327 omicidi, di cui 106 configurabili come femminicidi. Di queste, 62 donne sono state uccise da un partner o ex partner, confermando che il maggior rischio per le donne proviene proprio dall'ambito affettivo.

Prevalenza delle diverse forme di violenza contro le donne in Italia nel 2025, dati Istat
Particolarmente preoccupante è l'incremento della violenza tra le giovani donne. Tra le ragazze di 16-24 anni, la percentuale di vittime di violenza fisica o sessuale è passata dal 28,4% del 2014 al 37,6% del 2025, con un incremento drammatico delle violenze sessuali dal 17,7% al 30,8%. Questo dato evidenzia come le nuove generazioni, nonostante una maggiore consapevolezza sociale sul tema, siano sempre più esposte a forme di violenza che si manifestano anche attraverso nuovi canali, come quello digitale.
Un aspetto critico emerso dalle indagini è rappresentato dal sommerso della violenza: solo il 13,3% delle donne vittime ha denunciato almeno una delle violenze subite. La propensione alla denuncia è particolarmente bassa per le violenze perpetrate dal partner attuale (3,8%), mentre aumenta per quelle da ex partner (19,1%). Questo silenzio delle vittime è spesso alimentato dalla paura, dalla vergogna, dalla dipendenza economica e dalla mancanza di fiducia nelle istituzioni.
IL RUOLO DELLA DONNA NEL SETTORE DELLA VIGILANZA PRIVATA
Il settore della vigilanza privata in Italia sta vivendo una trasformazione significativa per quanto riguarda la presenza femminile, anche se i numeri rimangono ancora contenuti. Secondo i dati dell'ASSIV (Associazione nazionale delle imprese di vigilanza), nel 2012 le guardie giurate di sesso femminile in Italia erano circa 2.800, pari a poco meno del 6% del totale. Sebbene si tratti di una percentuale ancora limitata, questa rappresenta un passo importante verso la diversificazione di un settore tradizionalmente dominato dagli uomini.
La presenza femminile nella vigilanza privata non è solo una questione di numeri, ma porta con sé una serie di benefici concreti per le organizzazioni e per l'efficacia stessa dei servizi di sicurezza. Le donne che operano in questo settore apportano prospettive diverse, competenze relazionali specifiche e un approccio alla sicurezza che valorizza la prevenzione, il dialogo e la mediazione dei conflitti. Come evidenziato da diverse ricerche, le professioniste della sicurezza sono spesso caratterizzate da empatia, capacità di mediazione e un approccio pacato alle situazioni di conflitto, qualità che risultano particolarmente utili nel disinnescare situazioni potenzialmente pericolose.
In G4 Vigilanza la presenza delle donne è fondamentale e in continua crescita: la nostra azienda conta oggi 121 donne (il 20% dell'organico), di cui 19 Guardie Giurate, che ogni giorno dimostrano competenza, coraggio e professionalità in un settore ancora troppo percepito come prevalentemente maschile.
LA CERTIFICAZIONE DI PARITÀ DI GENERE: UN IMPEGNO CONCRETO
La Certificazione della Parità di Genere UNI/PdR 125:2022 rappresenta uno strumento fondamentale per promuovere l'uguaglianza di genere nelle organizzazioni italiane. Introdotta dalla Legge di Bilancio 2022 e dalla Legge n. 162/2021, questa certificazione è prevista dalla Missione 5 del PNRR e dal Codice delle Pari Opportunità. Le aziende con più di 50 dipendenti hanno l'obbligo di redigere un rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile, mentre la certificazione, che ha validità triennale, è accessibile a tutte le imprese che dimostrino l'efficacia delle proprie politiche in materia di parità di genere.
Il processo di certificazione valuta sei aree chiave: cultura e strategia aziendale, governance, processi HR (selezione, gestione della carriera, equità remunerativa), opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, equità di genere per la vita-lavoro, e tutela della genitorialità. È previsto il raggiungimento di un punteggio minimo complessivo del 60% per ottenere la certificazione. Le aziende certificate adottano best practice che includono: politiche di reclutamento trasparenti, formazione e sviluppo professionale equo, misure per la conciliazione vita-lavoro, equità retributiva, prevenzione delle molestie e discriminazioni.
Nel settore della sicurezza, l'adozione di politiche di parità di genere assume una rilevanza particolare. Come sottolineato da diverse ricerche, un ambiente di lavoro diversificato e inclusivo non solo contribuisce a ridurre le disuguaglianze, ma migliora la produttività, il senso di appartenenza all'azienda e la capacità di attrarre e trattenere talenti. La diversità di genere, inoltre, favorisce l'innovazione, migliora la gestione del rischio e produce decisioni più equilibrate e realistiche.
LA SICUREZZA DELLE DONNE: UN IMPEGNO CHE PARTE DAL LAVORO
La protezione delle donne dalla violenza non può limitarsi alla dimensione privata, ma deve necessariamente coinvolgere anche l'ambito lavorativo. Il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/2008) introduce una concezione innovativa della sicurezza in ottica di genere, prevedendo che il processo di valutazione dei rischi debba obbligatoriamente tenere conto delle differenze di genere, dell'età e della provenienza dei lavoratori. L'articolo 28 del decreto impone infatti la valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute, compresi quelli connessi alle differenze di genere.
Le donne sul posto di lavoro sono maggiormente esposte a rischi psicosociali derivanti da una progettazione, organizzazione e gestione carenti del lavoro, nonché da un contesto sociale inadeguato. Questi fattori possono determinare esiti negativi sul piano psicologico, fisico e sociale. Inoltre, le lavoratrici affrontano un maggior rischio di molestie e violenze sul posto di lavoro, tra cui molestie sessuali, violenza domestica che si ripercuote sulla sfera lavorativa, bullismo e discriminazioni.
Per affrontare queste problematiche, le organizzazioni più avanzate stanno implementando politiche anti-molestie e anti-discriminazioni, programmi di formazione specifica per il personale, misure di prevenzione delle violenze, e protocolli per la gestione degli eventi avversi. Come evidenziato da Antonella Poma, Responsabile del servizio di prevenzione e protezione per diverse aziende: "Le norme sulla sicurezza sono un bene per tutto il personale, devono aiutare le risorse e le aziende a evolvere la propria mentalità".
IL NUMERO 1522 E I CENTRI ANTIVIOLENZA: RISORSE FONDAMENTALI
Un elemento cruciale nella lotta contro la violenza sulle donne è rappresentato dalla rete di supporto territoriale. Il numero 1522 è il servizio pubblico nazionale antiviolenza e antistalking promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, il numero è gratuito e accessibile da tutto il territorio nazionale, sia da rete fissa che mobile. Dal luglio 2020, il servizio è gestito da Differenza Donna e offre accoglienza in italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, tedesco e, su appuntamento, in altre lingue come albanese, persiano e cinese.
Le operatrici specializzate del 1522 accolgono le richieste di aiuto di chi subisce molestie, stalking e ogni tipo di violenza, fornendo informazioni sui Centri Antiviolenza e i servizi socio-sanitari presenti sul territorio. Nei casi di emergenza, attivano l'intervento delle Forze dell'ordine. I Centri Antiviolenza, presenti su tutto il territorio nazionale, offrono accoglienza telefonica, colloqui, supporto psicologico, consulenza e assistenza legale, accompagnamento ai servizi, e collocamento in Casa Rifugio nelle situazioni a rischio di vita.
I dati del 2024 mostrano che sono state accolte complessivamente 23.851 donne dai Centri Antiviolenza aderenti alla rete D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza), con un incremento del 3% rispetto al 2023. Di queste, 16.350 erano "nuove", ovvero donne che si sono rivolte per la prima volta ai centri. L'indagine Istat 2025 conferma una maggiore consapevolezza da parte delle vittime: è raddoppiata la percentuale di donne che si rivolgono ai Centri Antiviolenza, passando dal 4,4% del 2014 all'8,7% del 2025. Tuttavia, il tasso di denuncia rimane stabile intorno al 10,5%.
G4 VIGILANZA: SICUREZZA, PROTEZIONE E RISPETTO DEI DIRITTI
In questo contesto, G4 Vigilanza si distingue per un approccio che integra professionalità, innovazione tecnologica e attenzione alle persone. I servizi offerti dall'azienda – dalla vigilanza ispettiva al pronto intervento, dalla videosorveglianza al telecontrollo, dall'antitaccheggio alla gestione di servizi integrati – sono erogati con la consapevolezza che la sicurezza efficace si costruisce attraverso la competenza, la formazione continua e il rispetto della dignità di tutti.
L'impegno di G4 Vigilanza nella protezione delle donne si manifesta su molteplici livelli.
Sul piano interno, l'azienda promuove politiche di parità di genere, pari opportunità di crescita professionale e un ambiente di lavoro inclusivo e libero da ogni forma di discriminazione o molestia. La valorizzazione del talento femminile nel settore della vigilanza non è solo una questione di giustizia sociale, ma rappresenta un valore aggiunto che arricchisce la qualità dei servizi e favorisce approcci innovativi alla sicurezza.
Sul piano esterno, i servizi di vigilanza di G4 Vigilanza contribuiscono a creare ambienti più sicuri per tutti i cittadini, con particolare attenzione alla protezione delle categorie più vulnerabili. Come confermato da diverse ricerche, la presenza di servizi di vigilanza privata è considerata efficace nel prevenire o limitare episodi criminali dal 63,5% degli italiani, con una percentuale che sale all'86,4% tra chi ha avuto un contatto diretto con operatori della vigilanza. Il 71,2% degli italiani ha notato la presenza di servizi di vigilanza privata nel proprio quartiere, nei luoghi di lavoro o nei trasporti.
La percezione di sicurezza è particolarmente rilevante per le donne. Un'indagine condotta da Europ Assistance Italia in collaborazione con BVA Doxa ha rivelato che il 73% delle donne intervistate ritiene il tema della sicurezza estremamente importante a livello sociale, percentuale che sale al 79% a livello personale. Il 35% delle donne non si sente sufficientemente sicura nel proprio contesto quotidiano, mentre il 14% si ritiene addirittura preoccupata per la propria sicurezza personale. Il 75,8% delle donne considera la strada più pericolosa rispetto a cinque anni fa.
Le situazioni che fanno temere maggiormente le donne per la loro incolumità sono le aree urbane ritenute poco sicure, come stazioni ferroviarie o zone periferiche (75%), e i contesti notturni (61%). Per proteggersi, la maggior parte delle donne evita di frequentare zone considerate pericolose (71%), di interagire con persone sconosciute (57%), di uscire da sola di notte (55%) e di utilizzare i mezzi pubblici la notte (49%). Questi comportamenti di auto-limitazione rappresentano una grave compromissione della libertà personale e della qualità della vita.
VERSO UN FUTURO DI PARITÀ E SICUREZZA
La trasformazione del settore della vigilanza privata attraverso una maggiore presenza femminile è parte di un cambiamento culturale più ampio che riguarda l'intera società. La diversità di genere non è solo un obiettivo etico, ma rappresenta un fattore di successo organizzativo e di miglioramento della qualità dei servizi. Le ricerche dimostrano che i team diversificati per genere sono più resilienti, producono decisioni più equilibrate, mostrano maggiore integrità nelle valutazioni e sono più efficaci nella gestione del rischio.
Per G4 Vigilanza, l'impegno verso la parità di genere e la protezione delle donne si traduce in azioni concrete quotidiane: dalla formazione continua del personale su tematiche di genere e prevenzione della violenza, all'adozione di protocolli operativi che tengano conto delle specificità e delle vulnerabilità di tutte le persone, dalla promozione di una cultura aziendale basata sul rispetto e sull'inclusione, fino alla collaborazione con le istituzioni e le reti territoriali impegnate nel contrasto alla violenza di genere.
La sicurezza non può essere garantita solo attraverso dispositivi tecnologici e presidi fisici, per quanto avanzati. La vera sicurezza si costruisce attraverso persone competenti, consapevoli e rispettose dei diritti di tutti. In questo senso, il ruolo delle donne nella vigilanza privata non è solo quello di professioniste che contribuiscono con le proprie competenze, ma anche quello di portatrici di una sensibilità e di una prospettiva che arricchiscono l'intero settore.
La Giornata del 25 novembre non è solo un momento di commemorazione delle vittime di violenza, ma un'occasione per riaffermare l'impegno collettivo verso una società più giusta, equa e sicura. G4 Vigilanza, consapevole del proprio ruolo sociale, continua a lavorare affinché sicurezza, protezione e rispetto dei diritti non siano parole vuote, ma realtà concrete vissute quotidianamente da tutti i cittadini, con particolare attenzione alla tutela delle donne e alla preservazione della dignità di ogni persona.
UN IMPEGNO CONDIVISO PER IL CAMBIAMENTO
La lotta contro la violenza sulle donne richiede un impegno condiviso che coinvolga istituzioni, forze dell'ordine, servizi sociali, mondo del lavoro e intera società civile. I dati allarmanti sulla violenza di genere in Italia – con quasi una donna su tre che ha subito violenza fisica o sessuale nella propria vita – impongono una risposta ferma e articolata. Il sommerso della violenza, con solo il 13% delle vittime che denuncia, evidenzia la necessità di creare condizioni di maggiore fiducia e accessibilità ai servizi di supporto.
Il settore della vigilanza privata, con i suoi quasi 94.000 addetti in Italia, rappresenta un presidio importante per la sicurezza urbana e la prevenzione dei reati. La presenza crescente di donne in questo settore non solo contribuisce a ridurre il gender gap professionale, ma arricchisce la qualità dei servizi attraverso competenze e prospettive complementari. Le aziende che, come G4 Vigilanza, investono nella parità di genere, nella formazione continua e nella creazione di ambienti di lavoro inclusivi e rispettosi non solo adempiono a un dovere etico e normativo, ma costruiscono organizzazioni più solide, innovative e capaci di rispondere alle sfide della sicurezza contemporanea.
La protezione delle donne dalla violenza passa anche attraverso la creazione di spazi pubblici e lavorativi sicuri, l'implementazione di politiche di prevenzione delle molestie, la formazione del personale e la promozione di una cultura del rispetto. Servizi come il numero 1522 e i Centri Antiviolenza rappresentano risorse fondamentali che devono essere conosciute e supportate. L'aumento delle richieste di aiuto ai Centri Antiviolenza, raddoppiate tra il 2014 e il 2025, dimostra una crescente consapevolezza ma anche l'urgenza di potenziare questi servizi.
G4 Vigilanza rinnova il proprio impegno a essere parte attiva di questo cambiamento, consapevole che la sicurezza vera si costruisce attraverso la protezione dei più vulnerabili, il rispetto dei diritti di tutti e la valorizzazione delle diversità come risorsa fondamentale per una società più giusta e sicura. Il 25 novembre non è solo una giornata simbolica, ma un richiamo quotidiano alla responsabilità che ogni organizzazione e ogni individuo ha nel costruire un futuro libero dalla violenza e dalla discriminazione.


